Il colloquio di lavoro – PARTE 2

Nel mio ultimo articolo (che trovate qui: https://giuliosolferino.com/essere-invitati-ad-un-colloquio-di-lavoro/) ho presentato una serie di consigli per potersi preparare al meglio per il grande giorno, ovvero per il giorno del colloquio di lavoro.

Prima di iniziare a parlare di come presentarsi e comportarsi durante il colloquio di lavoro, lasciate che vi ricordi una cosa molto importante. Quando starete facendo il vostro colloquio rammentate che non partite da zero! Chi vi è di fronte ha già letto e studiato (forse persino valutato) il vostro curriculum vitae e la vostra lettera di presentazione. Non dovete quindi sentirvi pressati nello sciorinare tutte le vostre esperienze e le vostre abilità. Fatelo, quando e se opportuno (magari rispondendo ad una domanda tecnica). Concentratevi invece su quello che vi dirò qui sotto.

Prima del colloquio

Come scrivevo nel primo articolo sul colloquio di lavoro e come dico nel video dedicato ho sperimentato in prima persona la tensione e lo stress dei momenti prima del colloquio, inoltre ho potuto osservare i candidati a varie posizioni per la quali ero selezionatore prima e dopo il loro colloquio. Così, se mi permettete, vi do dei consigli basati su cosa mi ha bene e male impressionato da selezionatore e vi do qualche dritta in base alla mia esperienza seguita da offerta di lavoro.

Presentatevi in modo accettabile. Certo non ci sono tabù su stile e vestiario, ma determinate aziende non vedono bene chi ha piercing voluminosi (che andrebbero coperti o tolti per il colloquio), oppure grossi tatuaggi (copriteli con maniche lunghe, se possibile). Sarà un caso, ma non ho mai visto un candidato o candidata ricevere un’offerta dopo il colloquio di lavoro come ricercatore, docente, o per ruoli amministrativi se si presentavano con aspetto trasandato (esempio barba lunga e non curata) o abiti fuori luogo (esempio una t-shirt magari con strane scritte o disegni irreverenti). E allora cosa fare: vestirsi bene, radersi o curare la barba, oppure applicare il make up (non troppo vistoso), portare con sé una valigetta (non lo zainetto da scuola!). Niente di più. Sia chiaro che si ci sono 40°C e l’ufficio dove fate il colloquio di lavoro non è condizionato, potete chiedere cortesemente di togliere la giacca o gilet.

Ma questa è solo la prima parte del gioco. Dovete avere con voi quelli che io chiamo ‘salva-colloquio’ e ‘materiale da abbellimento’.

I ‘salva-colloquio’ sono occhiali da vista (anche se indossate le lenti a contatto, non si sa mai), qualcosa per rimediare al mal di testa (asprina, ibuprofene, paracetamolo), bottiglietta d’acqua, uno snack leggero (è difficile fare un buon colloquio di lavoro se siamo assetati o affamati), documenti, il green pass (siamo in pandemia al momento in cui scrivo).

Il ‘materiale da abbellimento’ sono magari degli articoli o la stampa di un progetto che avete pubblicato, un libro di testo che può rappresentare un vademecum nel vostro settore (si spera che chi vi intervista lo riconosca), un tablet o computer portatile, qualche biglietto da visita.

Infine, cercate per quanto possibile di comportarvi in modo naturale prima (ed anche dopo) il colloquio il lavoro. Evitate gesti inconsulti, battute ‘forti’. Mi raccomando di salutare chi vi passa vicino (i cafoni non piacciono a nessuno), senza poi contare che magari chi vi sta passando davanti potrebbe essere un/una selezionatore/selezionatrice.

Se si tratta di un colloquio di lavoro ad un gruppo di candidati, cercate di dimostrarvi sociali, ma anche mantenere un po’ le distanze per mostrare che siete, in un certo modo, al di sopra degli altri candidati, più distinguibili. Fatevi vedere impegnati. Per esempio lavorate al vostro computer portatile o tablet, oppure leggete qualcosa di pertinente all’ambito lavorativo (anche una brochure), o almeno un buon libro.

Durante il colloquio di lavoro

Cercherò di essere moto breve con i prossimi consigli, poiché rimane sempre vero che ogni colloquio è storia a se. Vediamola così: un colloquio destinato ad andare male, non potrà essere cambiato (a volte l’azienda cerca una persona con un profilo diverso da quello che abbiamo immaginato). Ma è anche vero che un colloquio di lavoro destinato ad andare bene può diventare fallimentare se non seguite almeno alcune regole base di comportamento o, se volete, di buona educazione. Ve le riassumo brevissimamente:

  • Prestate il 100% dell’attenzione a chi vi sta davanti – mai prendere in mano il cellulare! Casomai chiedete se potete prendere appunti o note (intendo con penna e carta, vecchia scuola). Guardate negli occhi chi vi parla.
  • Aspettatevi alcune domande tipo: Dove si vede fra cinque anni? Descriva la sua personalità (es. team work, leader, indipendente, sociale) Perché ha scelto la nostra azienda? Cosa / che novità / che abilità porterebbe alla nostra azienda? Perché lei è perfetto per questo ruolo? Poi ci sono le domande tecniche: Ascoltate bene e fino in fondo le domande. Meglio aspettare qualche secondo per rispondere piuttosto che perdersi nel cercare di immaginare una risposta quando il selezionatore sta ancora parlando!
  • Vi suggerisco alcune cose da non dire durante il colloquio di lavoro: ‘Non so se riesco’, ‘Non conosco questo’, ‘Per me è del tutto nuovo’, ‘Forse’, ‘Può darsi’. Non fate battute sui presenti, non fate apprezzamenti negativi su voi stessi (anche in forma di battuta), evitare commenti di natura politica o religiosa o di etnia/estrazione sociale (es. dire ‘vado poco d’accordo con gli avvocati’ – per poi scoprire che uno dei selezionatori magari è laureato in legge). Evitate in generale di criticare e lamentarvi della situazione presente o passata. Bisogna essere sempre positivi e costruttivi in un colloquio di lavoro, mai negativi e distruttivi. Nessuno vuole assumervi per dir male di altri o altro, vi vogliono per costruire qualcosa di grande nell’azienda. Non parlare di stipendio e benefici (questi discorsi vengono fatti dopo in fase di discussione dell’offerta/contratto).
  • Focalizzatevi sul proprio futuro (magari in quell’azienda, ma anche in generale): obiettivi di carriera a lungo termine. Non fossilizzatevi su ciò che avete fatto e raggiunto, a meno che non vi venga chiesto esplicitamente (in fondo il/la selezionatore/selezionatrice ha già letto e studiato il vostro CV! le ripetizioni annoiano).
  • Fate domande al selezionatore, e non aspettate la fine del colloquio di lavoro! È un dialogo, non un esame. Potete iniziare dicendo ‘a proposito, mi chiedevo’. Esempi? Domande ‘tecniche/specifiche’ sull’azienda; insistete sui punti chiave della ‘mission aziendale’; chiedete com’è la giornata tipo in azienda.
  • Concludendo il colloquio di lavoro ricordatevi la “banale” buona educazione: Salutate (dicendo arrivederci, il che mostra la vostra confidenza nel tornare in azienda!), ringraziate per il colloquio e, se vi chiedono come pensate che sia andata (magari qualcuno che vi accompagna all’uscita) rispondete: ‘Bene, mi hanno fatto domande interessanti ed ho risposto in modo convincente’. Quando mi hanno assunto a Royal Holloway uno dei selezionatori (che mi ha accompagnato verso il foyer dopo il mio colloquio) mi ha detto ‘you know Giulio, when I walked you to the foyer after your interview, you were the only candidate who answered – I think that I did quite well – when I asked, and that was so convincing already
  • Se è previsto un pranzo o cena sociale (magari ore dopo il colloquio di lavoro, oppure prima del colloquio) vi consiglio di parlare poco. Lasciate parlare i vostri ospitanti dell’azienda, fate domande interessanti, cercate un luogo comune (es. gioco del tennis, passione per montagna, etc.).

Si potrebbero aggiungere tante altre cose a questa lista, ma direi che con questi consigli potete stare certi che il vostro colloquio di lavoro non sarà influenzato negativamente dal vostro comportamento. Che è un ottimo punto di partenza!

Ultimissima cosa. Guardando tanti video e leggendo molti post sul colloquio di lavoro (come immaginerete) ho letto commenti molto tristi, rabbiosi e persino rassegnati. Dicevano che tanto non serve a nulla prepararsi, che va a fortuna, che tanto il posto va al solito raccomandato. Che dire.. se fossi partito con questa idea in mente avrei fallito miseramente ogni colloquio di lavoro. Ricordate che pensare positivo è la prima regola per raggiungere il successo. Non è una frase fatta. Incontrerete tante persone di successo che vi spiegheranno come in vari modi questa logica li ha sempre guidati. Ve lo garantisco.

Per discutere di colloquio di lavoro con me potete usare il servizio meet: (https://giuliosolferino.com/book-an-appointed/)

Per un colloquio di prova in inglese, scegliete ‘mock interview’ da qui: https://giuliosolferino.com/product/english-conversational-boost-parla-linglese-come-un-inglese/

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