Iniziare, scrivere e completare la tesi di laurea

Arrivati al culmine dei vostri studi universitari, o meglio quando siete in dirittura di arrivo con gli esami, dovrete “scegliere” una tesi di laurea. Ho messo delle virgolette sulla parola scegliere poiché in realtà molto dipende da quali relatori saranno disponibili ad accettare la vostra richiesta, dall’argomento che volete sviluppare, dai tempi che volete darvi per completare la tesi di laurea.

Come relatore e correlatore di decine di tesi di laurea (di base e specialistiche) ed avendo io stesso scritto tre tesi (tesi di laurea quinquennale, tesi di dottorato, tesi specialistica) provo a darvi alcuni utili consigli per non rimanere impantanati nello svolgimento della tesi. Per di più, come controrelatore di altrettanto numerose tesi di laurea, vi spiegherò qui sotto quali situazioni rappresentano un campanello di allarme per il completamento in tempi rapidi, o quantomeno accettabili, della vostra tesi.

L’ispirazione e le scelte chiave

L’ispirazione per cominciare a scrivere un testo esteso è l’argomento di decine di libri e della meditazione di centinaia di pensatori e scrittori. In questo blog mi concentrerò sull’ispirazione conseguente all’assegnazione di un titolo per la tesi di laurea (si spera concordato tra studente e docente!).

La mia esperienza di studente e docente mi insegna che nella stragrande maggioranza dei casi ci si ‘innamora’ di un argomento di studio mentre ci si prepara ad un esame (o più di uno dove questo tema ricorre). Da lì il passo e breve, probabilmente quando si entra nell’ultimo anno od ultimo semestre di studi, a contattare il docente che insegna quella materia per chiedere la ‘supervisione’ di una tesi di laurea sul tema che ci intriga.

Il mio caso è leggermente diverso in quanto decisi di fare una tesi di petrologia sperimentale dopo aver visitato il laboratorio omonimo, con tutti i suoi strumenti ed alcuni laureandi che assemblavano le celle sperimentali. Mi sembrava davvero divertente, anche se impegnativo. Ed era così!

Tornando al primo contatto col docente di riferimento, nella migliore delle ipotesi il/la docente ci riceve e ci offre una possibilità, assegnando un titolo/argomento piuttosto generico in prima istanza. Non inizieremo quindi da un foglio (elettronico) bianco con un titolo e molto da scrivere, bensì sarà il relatore o relatrice a tracciare la prima parte del nostro percorso di scrittura della tesi di laurea, normalmente assegnando tesi e/o articoli da leggere per crearci un background. Quindi, sorprendentemente l’ispirazione l’abbiamo già avuta nel fare la scelta del docente ed argomento, il resto, che ci crediate o meno verrà da se.

Rimane quindi da discutere il come fare una scelta oculata dell’argomento e del docente da contattare per la nostra tesi di laurea. Si perché purtroppo la nostra innata passione per un tema di ricerca può scontrarsi con docenti inadatti alla supervisione o progetti per loro natura troppo lunghi da realizzare. Dedicherò un blog a parte a questo tema, mentre più avanti in questo post mi concentro sulla parte ‘tecnica’ dello scrivere una tesi di laurea.

La fase dell’impostazione della tesi

Se seguite i miei video, vedrete che ogni tanto mi piace usare degli ‘elenchi’ o ‘liste’. Anche in questo caso uso una struttura con una serie di punti:

1. La tesi di laurea è un teso molto lungo da scrivere. Mettiamoci il cuore in pace. Che significa? Non riusciremo mai a scriverlo tutto di un botto, o in una settimana, nemmeno in un mese (con rare eccezioni). Dobbiamo entrare nella mentalità che questo impegno ci accompagnerà per tante settimane/mesi e che lavoreremo giocoforza in modo spezzettato su questo lungo testo.

2. Organizzazione! Cominciate parlando col relatore/relatrice. Dovete decidere al più presto un titolo provvisorio (vi motiverà!) e disegnare un programma delle attività legate alla tesi di laurea per definire quando potrete discutere la tesi. Se il tempo totale necessario (ne parlo più sotto) per voi è troppo (es. un anno), allora, potreste dover cambiare tipo di tesi o anche argomento.

3. Struttura: Cominciate subito a creare uno o più files di testo con tutte le caratteristiche previste dal regolamento universitario sulla tesi di laurea: impaginazione, margini, bibliografia, citazioni nel testo, note piè pagina, abbreviazioni, inclusione immagini, tabelle, formato, didascalie. Poi definite un indice preliminare. Diventerà la vostra guida, giorno per giorno e settimana per settimana per misurare i progressi che fate! Ogni volta che avete completato una parte della tesi di laurea, mettete una ‘x’ vicino al corrispondente paragrafo nell’indice.

4. Programmazione: Avete già scritto l’indice preliminare, ora provate ad inserirlo nel calendario. Ovvero, distribuite nell’arco delle settimane che avete deciso di dedicare alla tesi di laurea i vari pezzi dell’indice. Attenzione, alcune parti devono per forza seguire tempistiche prefissate, per esempio se un esperimento deve durare 5 settimane (pensiamo per esempio a botanica e la crescita di piante su terreni diversi) non potete scrivere i ‘risultati’ prima delle cinque settimane, ovviamente.

Entriamo quindi nel corpo della tesi di laurea: Introduzione, Risultati, Discussione e Conclusioni. Detto che non sempre la struttura di una tesi è esattamente quella riportata qui sopra, ciò non pertanto, è di gran lunga la più comune.

Introduzione & fonti:

L’introduzione è in pratica dove spiegate al lettore della tesi di laurea che cosa si conosce dell’argomento che tratterete fino ad oggi. Si parte dalle ‘fonti’ più datate fino al presente. Ovviamente non potete scrivere l’introduzione fino a che avrete esaminato tutte le ‘fonti’ del vostro sapere sull’argomento di tesi.

Le fonti possono essere molteplici: articoli (anche in lingua straniera), testi, video, raccolte, foto, opere, disegni, fonti catastali, etc. etc. etc. Mi raccomando di verificare la validità delle vostre fonti con il relatore/relatrice, soprattutto quelle che trovate da soli. Per cercare informazioni sull’argomento di tesi di laurea potete usare la biblioteca (anche online) della vostra università, google scholars, motori di ricerca specifici del vostro settore, e, naturalmente aggiungere a ciò tutto quello che vi da il/la vostro/a relatore/relatrice.

Raccolta di dati: i risultati

Raccogliere i dati necessari a confrontare le vostre personali deduzioni con la conoscenza esistente della materia (discussioni) può richiedere molto tempo ed avere protocolli stringenti (pensate ad una tesi di laurea in psicologia dove bisogna intervistare un certo numero di persone e raccogliere dati sensibili.. ci sono tantissime regole da seguire strettamente). I dati possono essere misure, possono derivare da esperimenti, sondaggi, analisi di archivi, etc. etc. La cosa importante è illustrare i dati in maniera completa, succinta, chiara. Soprattutto NON mettete mai le vostre opinioni nei risultati! È l’errore più comune che fanno i laureandi. Lo spazio per le vostre deduzioni e visione critica c’è e si chiama ‘discussioni’

Discussioni e Conclusioni: Il vero scoglio!

Non c’è dubbio che scrivere le discussioni sia la parte più difficile di una tesi di laurea e qui davvero vi servirà l’aiuto di un mentore (relatore/relatrice, correlatore/trice, tutor universitario o privato). Lo scopo è confrontare in maniera onesta le conclusioni di altri (letteratura della materia) con le vostre personali evidenze derivate dalla analisi obbiettiva dei risultati. Credetemi, fin troppo spesso tendiamo a premiare le nostre vedute in confronto a chi ha scritto prima di noi. Non c’è niente di male in questo, ma se diciamo per esempio “i dati degli esperimenti dimostrano che Kudos e altri (1999) sbagliavano” dobbiamo giustificare attentamente questa asserzione, non basta indicare i dati ottenuti, dobbiamo spiegare come mai Kudos potrebbe avere sbagliato (errore? non conosceva qualcosa scoperto dopo il 1999?) e perché invece il nostro protocollo raccolta dati è corretto. Regola generale: Non offendete nessun autore!

Fasi finali: Dalla correzione alla discussione della tesi di laurea

La correzione della tesi di laurea spetta al relatore/relatrice, ma, sempre più spesso gli studenti si affidano anche ad un tutor o mentore esterno all’università, soprattutto per la celerità con cui questi ultimi fanno la correzione di bozza (primo step delle correzioni). Che si tratti di docente o mentore, il vostro file word o open office (o altro) verrà corretto usando un ‘review tool’. Voi riceverete una versione con le correzioni evidenziate e una serie di commenti che appaiono come dei post (guardate il mio video, al minuto 08:30 – https://www.youtube.com/watch?v=eoosUVNI_9o) e farete le correzioni. Spesso vi verrà chiesto di riscrivere delle parti della tesi di laurea, specialmente nelle discussioni. Non prendetevela a male. È proprio questo il modo in cui si impara a scrivere un testo complesso (reiteration).

Una volta che la tesi di laurea è corretta e completa di tutto bisogna farla stampare. Numero di copie, chi deve firmarle, etc. è stabilito dai regolamenti della vostra università. Non sbagliate! Allo stesso modo leggete benissimo le scadenze per presentare la tesi di laurea nel formato finale e dove/come va consegnata. Anzi, mettete tutte le scadenze nel vostro calendario elettronico e, meglio ancora, anche su un calendario stampato.

Piccolo consiglio finale: le copisterie diventano pienissime vicino ai periodi clou di sessioni di laurea, quindi tenete conto. Potete usare il digital printing (stampa tramite negozio online a partire da file pdf), ma vi consiglio di richiedere prima una singola copia per confermare la qualità di stampa. Se va bene, fate fare anche le altre.

Guardate il mio video sulla tesi di laurea: https://www.youtube.com/watch?v=eoosUVNI_9o

Volete un aiuto per correggere e/o stendere il testo della vostra tesi? Potete usare il mio servizio di revisione:

Revisione Progetti (tesi,tesine,relazioni,etc.)

oppure per un aiuto più completo c’è il servizio 1:1

Corsi online one to one (1:1)

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