Figure e tabelle: uso, stile ed abuso!

Una tesi di laurea, un progetto, una relazione, una tesina non sono complete se non contengono tabelle e figure (immagini, grafici, loghi, etc.). Le tabelle illustrano i nostri dati molto meglio di tante parole e lunghi paragrafi, le figure rendono più interessante il nostro testo, inoltre possiamo fare riferimento a tabelle e figure nella parte scritta, senza doverci dilungare eccessivamente in spiegazioni complesse.

Tuttavia esiste un rovescio della medaglia: Tabelle poco chiare, o peggio ancora non leggibili, figure di scarsa qualità o senza una buona didascalia possono peggiorare la qualità del nostro testo.

Voglio dedicare questo breve articolo ad alcuni consigli pratici e veloci da seguire per presentare tabelle e figure in modo eccellente. Come sempre la base di questi miei suggerimenti è l’esperienza diretta nella redazione di numerosi testi (tesi, articoli, progetti, proposals di ricerca) nonché anni di esperienza come docente nel valutare relazioni, progetti, tesi dei miei studenti, tutees e mentees.

Consigli di base

Coerenza interna:

Assicuratevi che tipo e dimensione del carattere siano le stesse per tutte le tabelle, anche il formato deve essere lo stesso (es. spessore righe divisorie, allineamento). Usate lo stesso tipo di apici o pedici per le note e gli indici che volete riportare nelle tabelle (vedi figura qui sotto).

Anche per le figure dovete mantenere tipo e dimensione del carattere (se includono del testo) ed anche la didascalia deve essere formattata allo stesso modo per tutte le figure.

Un testo dove tabelle e figure differiscono in termini di formato non fa mai una buona impressione.

Didascalia: Tabella presa dal mio articolo ‘Olivine grain growth in partially molten Fe–Ni–S: A proxy for the genesis of pallasite meteorites’ pubblicato su Earth and Planetary Science Letters nel 2018.

Leggibilità:

Immaginate che il vostro elaborato (tesi, progetto, relazione) potrebbe essere stampato, quindi la dimensione del carattere usato nelle tabelle e figure deve essere leggibile anche in formato stampa. Non c’è nulla di più irritante di avere davanti una tabella/figura che non si riesce a leggere. Tenente anche presente che molte persone hanno gli occhiali, quindi potrebbero fare più fatica di voi (se non li portate).

Non esagerate:

Per quanto tabelle e figure siano molto utili a rendere un elaborato scritto più leggibile ed aiutino a mostrare dei concetti, non bisogna riempire con troppe tabelle e specialmente troppe figure. Cercate di valutare le proporzioni dello spazio occupato dal testo scritto e dalle figure. Il rapporto non dovrebbe mai essere meno di 3:1. Se avete bisogno di usare tabelle e figure extra, potete metterle in appendice, oppure creare un link dove queste risorse possono essere visualizzate in modo virtuale.

Colori:

Specialmente per i grafici (torte, istogrammi, diagrammi) cercate di non usare i colori rosso, blu e verde che possono dare problemi ai daltonici. In generale esistono combinazioni di colori che si adattano ad ogni tipo di visione, come nella figura riportata qui sotto.

Didascalia: Fermo immagine da un video-diagramma citato come risorsa digitale nel testo dell’articolo ‘Olivine grain growth in partially molten Fe–Ni–S: A proxy for the genesis of pallasite meteorites’. Per inciso, lo schema rappresenta un quarto della sezione circolare di un pianeta in evoluzione dopo un impatto meteoritico gigante.

La combinazione di colori (scala giallo chiaro fino a bordeaux scuro) e l’uso del grigio, nero e bianco risulta visibile anche ai daltonici.

Link per versione digitale:

Talora non possiamo inserire nel nostro testo le figure a massima risoluzione per non creare files troppo che occupino troppo spazio o troppo pesanti da inviare via email. In questo caso è utile creare una versione digitale delle figure a massima risoluzione ed indicare nella didascalia della figura “trovate una versione ad alta risoluzione a questo link ..”. Per caricare le figure in alta risoluzione in rete sfruttare il Google Drive, creando una cartella apposita, oppure Dropbox. Ricordatevi di modificare le opzioni di condivisione della cartella in “visualizzabile da chiunque abbia il link”.

Numerazione:

Se il vostro testo si estende su più capitoli vi consiglio di utilizzare una numerazione di figure e tabelle cosiddetta progressiva. Mi spiego. Nel capitolo 1 le tabelle e figure saranno: tabella 1.1, figura 1.1, figura 1.2 etc. – nel secondo capitolo userete 2.1, 2.2 etc. Attenzione se usate 2.1 e poi cambiate in 2.2. (vedete il secondo punto dopo il 2 più a destra?) non siete internamente coerenti ed un lettore pignolo potrebbe non gradire. Lo stesso per ogni altro stile, ovvero, se usate 1.1 (in corsivo) allora tutte le numerazioni devono essere in corsivo, o magari in grassetto.

Didascalie delle tabelle e figure:

Le didascalie non devono ripetere tutto il testo a cui la figura/tabella fa riferimento, ma solo un breve accenno. D’altra parte è perfettamente accettabile avere informazioni extra nelle didascalie rispetto al testo principale. Usate sempre lo stesso formato per le didascalie (stile, carattere, dimensione, etc.). Quando citate le tabelle e figure nel testo principale usate sempre lo stesso formato. Non fate errori di battitura/grammatica/sintassi (come raccomando sempre!).

Impatto sul lettore:

Non dimenticate che tutte le immagini e gli elementi grafici (incluse le tabelle) che inserite nella vostra tesi, tesina, relazione, progetto devono attrarre l’attenzione del lettore in modo positivo e devono dare un’impressione della vostra professionalità. Vale sempre la pena di investire mezz’ora o un’ora in più a rifinire un diagramma (vedi immagine qui sotto), una figura, una tabella piuttosto che, per la fretta, creare un elemento grafico corretto (secondo le regole di cui sopra) ma poco interessante o privo di creatività.

Didascalia: Figura composta da quattro pannelli (a,b,c,d) con la sua didascalia originale. Tratta dal mio articolo ‘Fast grain growth of olivine in liquid Fe–S and the formation of pallasites with rounded olivine grains’ pubblicato su Geochimica et Cosmochimica Acta nel 2015.

Se avete altre domande su come si preparano figure e tabelle, lasciate un commento!

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