Uno dei componenti principali dell’apprendimento è la lettura ed analisi dei testi della materia o corso d’esame che stiamo frequentando. Come per tutte le azioni che combiniamo per massimizzare il nostro apprendimento, anche in questo caso c’è una grande differenza tra il dire ‘leggo il libro di testo’ e ‘imparo il libro di testo’.
Innanzitutto il nostro personale stile di lettura entra in gioco. Personalmente non sono mai riuscito a proseguire da una pagina all’altra di un testo senza aver capito il 100% del contenuto della prima. Inoltre, sempre parlando del mio stile di apprendimento personale, la mia prima lettura di un testo didattico (considerate che mediamente rileggevo il testo almeno due volte – ma a velocità totalmente diverse l’una dall’altra) era molto ‘ponderata’. Sottolineavo, scrivevo note a margine del testo e soprattutto spendevo anche diversi minuti a ‘visualizzare’ i concetti che stavo imparando. Ma ne parlerò più in dettaglio nel prosieguo dell’articolo. C’è chi preferisce leggere di getto un intero capitolo e poi tornare indietro o, ancora, chi legge rapidamente una pagina, torna su per sottolineare alcune parole, poi prosegue.
Tutti gli stili di lettura di testi didattici possono essere validi, ma per cercare di supportare i miei tutees e mentees ho definito una serie di consigli (potremmo quasi dire regole) che hanno valore generico, ossia, che, se applicate bene, sono di giovamento a tutti, per quanto concerne migliorare l’apprendimento di un testo sia quantitativamente che qualitativamente.
Sottolineare: Quanto, mono colore, più colori?
C’è chi sottolinea l’intero libro, chi 1-2 righe per pagina e chi poche righe per un intero paragrafo/capitolo di molte pagine. Sono stili diversi e, di solito indicano modi d’apprendimento diversi.
Chi sottolinea ‘tutto’ in realtà (e probabilmente senza rendersene conto) usa l’evidenziatore o penna come ‘puntatore’, ovvero lo usa come stratagemma per velocizzare la lettura (leggete anche: https://giuliosolferino.com/lettura-veloce-connesso-al-corso-il-metodo-di-studio/ – in particolare il paragrafo ‘il puntatore’).
Chi sceglie 1-2 righe per pagina, presumibilmente sente che quelle righe rappresentano il clou di tutta la pagina, ovvero cercherà di imparare (anche a memoria o quasi) quelle due righe. Può essere molto utile quando si devono preparare molti testi per un solo esame oppure quando si ha di fronte un tomo da 1000 pagine!
Chi sottolinea poche righe per un intero capitolo probabilmente ‘marca’ con l’evidenziatore quelle parole/conetti che ha già sentito a lezione oppure che sono presenti nelle slides o nei propri appunti di lezione. Così facendo si crea ‘risonanza’ il che aiuta moltissimo ad apprendere ed anche alla memorizzazione.
Insomma, tutti e tre questi stili possono essere utili, ma io vi do ora un consiglio di massima: Cercare prima di tutto di definire le parole chiave presenti in una pagina. Possono essere prese dalle lezioni che avete seguito oppure essere presenti nel titolo del capitolo/paragrafo che state leggendo, o ancora possono collegarsi ad argomenti che avete studiato in passato. Per dare un contesto a queste parole chiave sottolineate la frase/frasi che contengono la/le parole. Questo tipo di selezione porta a creare una sorta di riassunto che si compone della somma di tutte le righe sottolineate, utilissimo per il ripasso pre-esame.
Sottolineare è una tecnica base molto utile a supportare l’apprendimento. Oltre all’aiuto che ci da per ripassare e/o per creare schemi anche visivamente aiuta la concentrazione. Infatti, specialmente se usiamo un evidenziatore, il nostro cervello associa a determinate parole (sottolineate) un colore (cromatismo), ovvero uno stimolo/informazione in più che coadiuva la formazione di una memoria permanente.
La scelta di sottolineare con un colore o diversi colori, secondo la mia esperienza di studente, tutor e mentore dipende dalla possibilità di individuare uno o più soggetti/temi chiave in ciò che leggiamo. Faccio un esempio: Leggendo un capitolo sui tipi e descrizione delle piante arboree e arbustive, potrei sottolineare con due colori diversi le piante decidue e le sempreverdi.
Didascalia: A sinistra una pagina sottolineata con evidenziatore monocolore seguendo la regola delle parole chiave. A destra una tabella (lista di alcuni minerali metallici) sottolineata con penne di tre colori (blu, nero e rosso) ed evidenziatore giallo. In particolare il giallo è stato usato per tutti i minerali contenenti nickel. La pagina è anche annotata.
Note a margine di pagina – Il segreto delle annotazioni!
Avete l’abitudine di fare schemini, scrivere delle note, marcare delle ‘spunte’ sul margine superiore, inferiore o anche destro/sinistro delle pagine dei testi che leggete? Siatene contenti perché è un segno del fatto che mentre leggete state simultaneamente elaborando il testo! Pensate che persino se fate dei ‘disegnini’ apparentemente non legati al testo è comunque indicativo di riflessione cognitiva su quanto state leggendo (il cervello usa un’attività ricreativa per ‘darsi tempo’ di elaborare quello che ha appena assorbito, e lo riorganizza meglio).
Per chi invece non ha l’abitudine di annotare i testi che legge, ho qualche consiglio:
1. Annotare è molto utile e strategico.
Mentre leggete una pagina di un testo didattico potrebbero venirvi in mente dei concetti che avete già studiato, legati all’argomento, oppure riuscite a spiegare a voi stessi un concetto presente in quella pagina. Non lasciatevi scappare quel pensiero! Annotatelo sul margine di pagina, così che in seconda lettura, oppure quando state facendo un ripasso veloce potete semplicemente leggere le vostre note anziché il testo. Unendo le vostre annotazioni potete creare uno schema o riassunto di ripasso. Infine, potete annotare quelle che secondo voi sono le parole chiave della pagina che state leggendo, presumibilmente legate a qualche riga che avete sottolineato. Non sottovalutate inoltre l’apprendimento progressivo. Anche se la cosiddetta piramide dell’apprendimento non è realmente funzionale (vedete anche https://www.youtube.com/watch?v=EgR9bhTrICM al minuto 06:10) resta valido il fatto che rinforzare la memoria creata con la lettura usando la scrittura, ovvero annotando il libro di testo, potenzia notevolmente l’apprendimento e la memorizzazione.
2. Come annotare.
Siate schematici. Non serve scrivere intere frasi di senso compiuto, poiché le spiegazioni complete sono già nel testo. Usate singole parole o 2-3 parole (o simboli) che bastino a ricordarvi il pensiero/elemento che volete annotare (vedete anche l’immagine qui sotto).
Didascalia: Pagina di testo sottolineata (evidenziatore e penna) ed annotata. Una delle note è legata con una freccia a due parole specifiche (per altro circondate con la penna nera) ed è una formula che giustifica/spiega quelle due parole. Sotto il testo la formula di una reazione chimica tra due minerali citata, ma non scritta, nel testo.
3. Se voglio rivendere il libro / libro prestato à creare un blocco notes associato!
Se state studiando su un libro prestato oppure preso dalla biblioteca, non potete sottolineare ed annotarlo. In questo caso consiglio di creare un block notes associato ed interamente dedicato a quel testo. Quando vorreste sottolineare o annotare potete fare così:
Pagina 32 – righe: 4-6 sottolinea;
18-19 sottolinea;
24 nota: acc. gravità, g = 9.81 ms-2
etc.
4. Schemi di ripasso nel testo?
Se ci sono pagine bianche o spazi liberi (mezze pagine) all’interno del testo potete sfruttarle per inserirvi schemi di ripasso (vedete immagina qui sotto).
Didascalia: Pagina di testo annotata. Sopra il titolo del capitolo c’è uno spazio che è stato sfruttato per fare un piccolo schema ad elenco. Notate anche i ‘circolini’ usati per evidenziare alcune parole e formule.
Concludo ricordandovi che si può sottolineare ed annotare anche un testo elettronico (pdf, ebook).
Se volte raccontarmi come fate voi a sottolineare, annotare, fare schemi nei testi, o se avete domande su queste tecniche postate un commento.
Servizio mentoring: https://giuliosolferino.com/corsi-online-one-to-one-11/