Intelligenza e stile di apprendimento – Come imparo?

Uno dei primi concetti che ho imparato frequentando il corso ‘Postgraduate Certificate for Teaching & Learning’ è che ognuno apprende in modo diverso. Ogni individuo ha uno stile di apprendimento unico. Questo ‘stile’ è in parte un’eredità genetica (è innato) ed in parte si definisce durante lo sviluppo.

Cercare di forzare uno studente ad imparare secondo i criteri più comuni, a volte, può portare a un’ingiusta valutazione delle sue capacità. Assecondando lo stile di apprendimento personale, invece si possono ottenere risultati eccellenti. Il sistema scolastico finlandese, unanimemente riconosciuto come il migliore al mondo, supporta le individualità nell’apprendimento, anziché proporre a tutti gli studenti lo steso tipo di insegnamento.

Per cominciare, un buon mentore (e tutor) deve avere familiarità con il pensiero di Gardner (Gardner, 1983): teoria delle intelligenze multiple, che discuto qui sotto.

Intelligenze multiple?

Spiegato in parole semplici il concetto esposto da Gardner ci dice che l’idea di intelligenza come entità singola non funziona bene per chi deve insegnare. Meglio parlare di varie tipologie di apprendimento.

Ci sono 5 tipi o modi di apprendere un qualsiasi concetto pratico o teorico che sia. La cosa migliore sarebbe sfruttare tutti e cinque per insegnare una materia. Usarne almeno tre è l’obiettivo minimo, ed in effetti due metodi li usiamo sempre, sia come insegnanti che come studenti.

Intelligenze ‘linguistico-verbale’ e ‘logico-matematica’

Si possono spiegare così: La stragrande maggioranza delle persone è capace di imparare ed applicare concetti legati all’uso della lingua e dei testi scritti per comunicare e sa usare la deduzione logica e la nozione di numero (in tutte le sue forme) per rappresentare ed analizzare la realtà che ci circonda. A volte esistono degli impedimenti quali i disturbi dell’apprendimento

(https://giuliosolferino.com/disturbi-dellapprendimento-la-rivincita-di-nathan/).

Il sistema scolastico italiano usa quasi esclusivamente metodi di insegnamento mirati a sfruttare queste potenti capacità di apprendimento o intelligenze. Tuttavia le altre intelligenze vengono trascurate.

Intelligenza corporeo cinestetica

Un po’ meno intuitivo come concetto. È il tipo di intelligenza che consente di sentire e gestire al meglio il corpo, coordinare e manipolare oggetti esterni. Rende anche capaci di generare coordinazioni spazio-temporali che consentono di ottenere una successione fluida di movimenti.

Una ricaduta piuttosto ovvia di possedere ‘una buona intelligenza corporeo cinestetica’ è riuscire bene nelle prove pratiche. Gestualità precise, che richiedono poco sforzo, rendono semplice apprendere nei corsi pratici (es. esami/prove di laboratorio – vedete anche il mio video sull’apprendimento per i corsi di laboratorio – https://www.youtube.com/watch?v=5v9r5HI3iaw).

Per altro, personalmente, ricollego un’elevata intelligenza corporeo cinestetica con il metodo di memorizzazione p.a.v (paradosso azione vivido – https://giuliosolferino.com/memorizzazione/). Fare un’azione ‘stabilizza’ la memoria di un fatto/nozione.

Intelligenze sociale ed introspettiva

Non sono un insegnante di Scienze dell’Educazione, indi non voglio spingermi troppo oltre con la teoria delle intelligenze multiple. Però è giusto dare una breve spiegazione di tutti i tipi.

L’intelligenza sociale è definita da Goleman (2008) come capacità di interagire adeguatamente con altre persone. Ci immedesimiamo negli altri, ascoltandoli e stabilendo una relazione empatica. In effetti è una dote chiave per un buon leader. Solo chi riesce a capire il suo team può supportarlo come si deve.

L’intelligenza introspettiva in alcuni aspetti è simile a quella sociale. È la capacità di comprendere gli altri e di definire in che modo possiamo interagire con loro in modo costruttivo.

Nell’apprendimento sono due doti chiave per il lavoro di gruppo. Ci aiutano a relazionarci con gli altri membri e a capire il loro punto di vista. Le utilizziamo (più o meno inconsciamente) per imparare da chi usa un approccio diverso dal nostro.

Intelligenza musicale

Come dice il nome, si collega al senso del ritmo (anche di timbro e tono musicale), più in generale è capacità di produrre ed imitare suoni con precisione ed accuratezza.

Il mito della piramide dell’apprendimento

Nella prima metà del ventesimo secolo nasce e si diffonde l’idea o teoria della ‘Piramide dell’Apprendimento’. Questa teoria suggerisce che la percentuale di nozioni ritenute da uno studente aumenta se, oltre ad ascoltare una lezione, lo studente legge, guarda un video, etc. Apparentemente se insegniamo ad altri un concetto, lo apprendiamo al 90% (vedi immagine).

Didascalia: La Piramide dell’Apprendimento (in inglese)

Psicologi e pedagogisti hanno dimostrato chiaramente che la piramide non funziona. Ciò nonostante, una parte della teoria rimane valida. Possiamo rafforzare l’apprendimento utilizzando metodi d’insegnamento più variati. Questo vuol dire sfruttare tutte le intelligenze o molte di esse.

Anziché focalizzarci su quanto possiamo imparare usando i metodi elencati nella piramide, pensiamo all’esito finale di usare tutti metodi: conosco l’argomento al 100%

‘‘Se leggo dimentico, se scrivo ricordo, se faccio imparo’’

Un modo interessante di incrementare l’apprendimento (che un buon mentore dovrebbe saper usare), è legare ad un concetto da imparare una azione (vedi immagine). Un altro esempio: è sempre vero che scrivendo una frase (magari rielaborata da un testo o dalle parole dell’insegnante) ricordiamo di più e memorizziamo prima. Si tratta per altro del vecchio adagio “se leggo dimentico, se scrivo ricordo, se faccio imparo”.

Didascalia: immaginiamo un’auto in partenza che procede con accelerazione costante (acceleratore fisso in una certa posizione) e colleghiamo con le leggi del moto uniformemente accelerato.

Riassumendo

Considerato che ognuno di noi possiede varie forme di intelligenza che servono tutte ad imparare ed apprendere, dobbiamo cercare di usare metodi creativi per sfruttarle. Se ci risulta difficile mettere in pratica questo principio, allora suggerisco di rivolgersi ad un mentore o tutor.

Citazioni:

Gardner H. (1983; 1993) Stati d’animo: la teoria delle intelligenze multiple, Editore: Basic Books, New York.

Goleman D, Boyatzis R. (2008) Social intelligence and the biology of leadership. Harvard business review. 86(9), pages 74-81.

Servizio mentoring:

Corsi online one to one (1:1)

Appuntamenti (discuti con me i tuoi obiettivi di studio / lavoro):

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