Preparare un buon Curriculum Vitae

Il curriculum vitae può essere definito come un riassunto o schema della nostra esperienza di studio, lavoro, ed anche della nostra storia personale. Preparare un curriculum vitae che sia al contempo conciso (breve), completo, interessante e che risalti al confronto con altri curricula è tutt’altro che facile.

In questo post vi presento una serie di consigli fondamentali per creare un Curriculum Vitae di impatto, a cui non manchi nessuna parte (o dato) fondamentale senza eccedere 2-3 pagine e vi spiego come si differenzia un buon CV da uno scarso.

Il mio ruolo di ‘revisore’ Curriculum Vitae nei miei impieghi precedenti

A partire dal 2014, ho rivestito il ruolo di selezionatore o membro di commissioni selezionatrici per le università di Cork (UCC, Irlanda) e Royal Holloway (UK). Ho valutato decine di domande di lavoro per ruoli a partire da aspiranti dottorandi di ricerca, ricercatore, docente, personale amministrativo (es. assistente amministrativo del dipartimento). Lo scopo della mia analisi dei CV, lettere di presentazione ed eventuale progetto di ricerca che ci inviavano i candidati (sulla base di annunci di lavoro pubblicati su piattaforme internazionali e nazionali) era quello di creare una lista (short list) di candidati da invitare di persona od online ad un colloquio di lavoro. Tipicamente da 50-100 domande invitavamo a colloquio 8-12 persone massimo.

Inoltre ho aiutato a migliorare e preparare il Curriculum Vitae di decine di tutees, numerosi laureandi e dottorandi, ed anche colleghi che occupavano ruoli più ‘junior’ del mio (nel ruolo di mentore ‘senior’).

Infine, ho speso molto tempo ad esaminare la rete per capire come il Curriculum Vitae viene inteso ad oggi, quali sono le specifiche di un CV completo per il ‘sistema Italia’ e cosa si aspettano di leggere in un CV valido le grandi aziende italiane ed internazionali (lo sapevate che a volte le grandi compagnie riportano sul proprio sito web una pagina in cui consigliano cosa mettere nel CV prima di inviarlo?)

Un buon Curriculum Vitae ed uno cattivo

Attraverso queste esperienze ho creato un brevissimo vademecum di ciò che deve e non deve apparire in un buon CV.

Quello che non deve mai mancare: 1) Dati personali (incluso patente auto, link al profilo LinkedIn); 2) Istruzione (tutti i titoli di studio); 3) Esperienze formative (oltre scuola/università); 4) Esperienze professionali (elenco completo con dettagli salienti); 5) Abilità tecniche (patentini, tecniche acquisite negli studi e/o laboratori, etc.); 6) Lingue conosciute (con livello e certificazioni); 7) Consenso al trattamento dati personali (importante per consentire ad un selezionatore di salvare il vostro Curriculum Vitae e magari inoltrarlo al dipartimento Risorse Umane).

Cosa non fare: 1) Errori di grammatica o sintassi; 2) Scrivere cose non vere (attenzione potrebbero essere chieste prove/certificati oppure fare domande incalzanti durante un colloquio, es. livello conoscenza lingua); 3) Usare la forma personale ‘io ho frequentato, etc.’ (questo va bene per la lettera di presentazione, non nel CV); 4) Usare sigle e abbreviazioni di uso non comune (es. Ph.D. study, SERP) oppure usare linguaggio tecnico dove non necessario (es. è inutile descrivere nel dettaglio una passione tecnica come preparare modelli d’auto radiocomandata).

Potreste inserire nel Curriculum Vitae una breve descrizione della vostra personalità, obiettivi personali e professionali (lavoro desiderato – che deve corrispondere alla candidatura!). Non più di 5-6 righe. Attenzione, NON inserite questa breve descrizione se il ‘format di candidatura’ prevede di allegare un documento a parte, tipo lettera di presentazione (‘cover letter’ in inglese) – per inciso, è sempre meglio avere pronta una lettera di presentazione, che spesso è richiesta nelle candidature tramite modulo online, anche se non specificato nella descrizione dell’offerta di lavoro (‘job AD’).

E se preparo un Curriculum Vitae per l’estero?

La mia esperienza riguarda soprattutto paesi quali Irlanda, Regno Unito, Canada, Stati Uniti, ma personalmente ho inviato CV anche a datori di lavoro con sede in Islanda, Norvegia, Germania, Svizzera, Francia, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Taiwan, Cile.

Fondamentalmente tutto quello scritto nel paragrafo precedente rimane valido. Bisogna però aggiungere al CV: Un numero di telefono con prefisso internazionale, +39.., indicare se si ha esperienza di guida a sinistra (Regno Unito, Irlanda, Svezia, Giappone, Sud Africa, Australia, Nuova Zelanda, India, etc.). Di solito si è più specifici con la carriera studio (es. media esami 1° anno, 2°, 3°, etc.), indicazione progetti personali e voto (es. tesina, tirocini, tesi, progetti individuali – inclusi studi superiori!). È molto importante indicare se avete esperienze di volontariato e se avete frequentato corsi primo soccorso o magari corsi (anche online0 di ‘fire safety’ (misure anti-incendio).

È fondamentale indicare dei ‘references’ ovvero nomi e dettagli (email, contatto telefonico, indirizzo, affiliazione) di chi è disposto a scrivere lettere di referenze per voi (tali lettere devono essere in inglese). L’ideale è avere un ‘reference’ per gli studi ed uno professionale.

Se avete vinto dei premi, incluso qualche riconoscimento per i nostri hobby (es. badges/premi degli scouts, premi di associazioni, diplomi di merito, etc.) potete aggiungerli in calce al Curriculum Vitae.

Europass

Nell’anno 2002 la Commissione Europea ha introdotto un modello di CV standard. Lo scopo principale era di omogeneizzare lo standard dei Curricula in tutti i paesi dell’Unione e consentire a chiunque di presentare le proprie competenze con una modalità accettata nei 27 (oggi 26) paesi membri. Bisogna subito sottolineare che se non espressamente richiesto dall’azienda o ente che ha pubblicato un’offerta di lavoro, non esiste alcun obbligo di usare il Curriculum Vitae ‘Europass’.

A mio parere, questo formato risulta piuttosto prolisso e contiene alcune voci che per molti sarebbero difficili da popolare. D’altra parte va molto bene per chi non ha mai scritto o preparato un CV completo, oppure come punto di partenza per poi personalizzare il proprio CV in maniera unica. Da una ricerca che ho condotto personalmente sui siti istituzionali della UE, ho notato che un discreto numero di offerte di lavoro a livello non specialistico presentavano la dicitura “..Curriculum Vitae consigliato in formato Europass..”, quindi è comunque utile avere un CV in questo formato se siete interessati ad impieghi nelle sedi UE. Il rovescio della medaglia è che se una grande percentuale dei candidati usa lo stesso formato di Curriculum Vitae, questi ultimi non danno alcuna idea al/ai selezionatore/i della creatività dei candidati e ciò toglie la chance di presentarci con un CV unico e particolarmente interessante.

Link: Compilare un CV Europass – link ufficiale UE:

https://europa.eu/europass/it/create-europass-cv

Curriculum Vitae, QR code e biglietto da visita virtuale e cartaceo

Un’aggiunta interessante al nostro CV è un QR code, magari alla fine, posizionato in maniera discreta. Il QR code può dare accesso al nostro sito web, a un documento/progetto che abbiamo caricato su qualche ‘repository’ (es. una cartella di Google Drive), ad un corso di formazione online che abbiamo frequentato (con badge finale). Se avete l’opportunità di consegnare brevi manu un biglietto da visita, potete avere il QR code che rimanda ad un link del vostro CV (in formato pdf) sul retro. Per inciso, mettete il link al profilo LinkedIn sul biglietto da visita

Curriculum Vitae e qualifiche:

È importante impreziosire il nostro CV con aggiunte che altre persone potrebbero raramente annoverare (è chiaro che il titolo di studio, anche la laurea specialistica, non è così raro o unico). Ma cosa è opportuno indicare e cosa invece potrebbe dare una brutta impressione? Vi do alcuni suggerimenti.

Tutti gli studi: Potete evidenziare esami fuori dal corso studi, se ne avete fatti. Per esempio mio padre, laureato in Giurisprudenza, aveva frequentato il corso di Psicologia Criminale, anche se l’ordinamento studi non lo prevedeva all’epoca.

Corsi online certificati: Riconosciuti a livello ministeriale oppure regionale/nazionale od internazionale (es. corso di gemmologia del Gemological Institute of America).

Esperienze lavorative atipiche: Per esempio tutor per studenti laurea di base (se avete fatto una laurea specialistica ed avete ricoperto questo ruolo).

Masters ‘certificati’: Parliamo di masters di livello, tipicamente con iscrizione a pagamento e numero di ingresso limitato per anno/semestre. Attenzione non basta che sia l’istituto che offre il master ad appore una certificazione, è necessario che sia riconosciuto da organismi quali il ministero dell’istruzione (es. il corso Postgraduate Certificate in Teaching and Learning che ho frequentato presso UCC è certificato da sistema di istruzione universitaria Irlandese, governativo).

Affiliazioni: Se siete ‘alumni’ degli istituti che avete frequentato (attenti, bisogna fare un’iscrizione, non basta essere andati alla normale di Pisa, per esempio, per essere alumnus) potete aggiungerlo al Curriculum Vitae, ma anche affiliazioni ad associazioni (es. Associazione Nazionale Professionisti Filatelici).

Corsi, Pubblicazioni, Progetti, Badge (come presentarli correttamente)

Possiamo integrare il nostro Curriculum Vitae con altri tipi di qualificazione che possono rendere il nostro CV più particolare e farlo distinguere (stand out) da quelli di altri.

– Corsi extrascolastici: Tipicamente online. Anche se non sono certificati, fin tanto che possiamo indicare un link che li descriva e ne mostri il valore formativo

– Pubblicazioni: Se abbiamo pubblicato un nostro lavoro/articolo in una rivista oppure un libro, ma anche se teniamo un blog informativo, possiamo mettere gli estremi ed i link a tali risorse. Si noti che gli articoli e libri vanno citati come in una bibliografia (autore/i, titolo, anno, etc.). Possiamo aggiungere una riga di spiegazione per ogni pubblicazione.

– Progetti: Che si tratti di una tesi o tesina, di un progetto indipendente realizzati durante gli studi, o di progetti professionali, possiamo indicarli con un titolo, anno di presentazione (valutazione, se esiste), nome del/i relatori/supervisori. Possiamo aggiungere 1-2 righe al massimo per descriverne le principali conclusioni o esiti/risultati.

– Badge: Oggi esistono numerosi corsi online che attribuiscono un badge al completamento (es. prevenzione incendi sul lavoro). Il badge indica frequenza e di solito il superamento di un quiz/test finale. Indichiamo il nome/titolo del badge e mettiamo un link al corso online. Visto che i badge vengono spesso presentati a schermo (si chiama in gergo ‘award page/screen/window’), consiglio, se vogliamo mettere una piccola immagine nel Curriculum Vitae, di salvare uno ‘screengrab’ al momento del completamento. Possiamo anche qui mettere una riga di spiegazione.

– Immagini: Possiamo mettere una nostra foto all’inizio (alto sinistra tipicamente – primo piano, magari bianco nero, così se il CV viene stampato in b/n la foto viene bene lo stesso), immagini dei badges (vedi sopra), foto di medaglie o trofei, se pertinenti.

– Hobby: Troverete varie pagine di consigli sui CV che diranno che gli hobby vanno indicati ‘per forza’. Io non ho mai messo i miei hobby nel mio Curriculum Vitae per le domande di lavoro come ricercatore o docente e non è mai stato un problema, tantomeno nessuno me ne ha mai chiesto nei colloqui. Forse è un caso particolare, ma questa rimane la mia esperienza. Se vogliamo metterli evitiamo troppi dettagli ed evitiamo le attività discutibili (es. frequentatore settimanale di stadi di calcio, iscritto Manchester club, giudice della gara di bevute..).

Oltre il Curriculum Vitae:

Una discussione più ampia sul Curriculum Vitae ed altri temi quali il colloquio di lavoro è presente nel sito in forma di blog, video eall’interno dei corsi dedicati all’ingresso nel mondo lavorativo.

Youtube video: Come scrivere un CURRICULUM! (decentemente)

Servizio revisione CV: Se volete avvalervi di un servizio professionale di revisione del Curriculum Vitae

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