Prendere appunti era un’abitudine consolidata per gli studenti dalle scuole medie in su, fino a 10-15 anni fa. L’avvento delle lezioni spiegate tramite slides (presentazioni proiettate) ha eliminato i tempi morti che gli insegnanti impiegavano per fare schemi e liste alla lavagna. Questo ha reso sempre più difficile prendere appunti a lezione. Inoltre l’abitudine a scrivere delle annotazioni in classe va via via riducendosi.
Ciò detto, prendere appunti rimane ancora un’ottima abitudine e non solo durante gli studi!
Vediamo assieme perché ed in che modo prendere appunti in modo efficiente ed utile.
Appunti a lezione – Perché è importante
Scrivere è una tecnica di apprendimento complementare a leggere, ascoltare, visualizzare, ecc. Come spiegavo nel mio articolo sugli stili di apprendimento (https://giuliosolferino.com/intelligenza-e-stile-di-apprendimento/), alcune persone imparano moltissimo scrivendo. Ancora migliore è il caso degli appunti di lezione. Non solo l’esercizio della scrittura in sé consolida i concetti che stiamo ascoltando ma, poiché per scrivere devo guardare il block notes o tablet, sfrutto simultaneamente anche la memoria visiva.
Questi concetti di apprendimento sono presenti nella teoria delle intelligenze multiple (Gardner, 1983 e 1993), che ho già discusso, anche in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=6JrXiza0rdg.
Non dobbiamo poi dimenticare che gli appunti di lezione sono preziosissimi per il ripasso da una lezione all’altra e per creare schemi di ripasso pre-esame. Per inciso la preparazione da una lezione alla successiva è uno dei passi critici per potenziare il metodo di studio, come descritto nel mio corso online (https://giuliosolferino.com/courses/metodo-di-studio/).
Come si fa a prendere appunti?
Domanda molto difficile. In realtà ognuno di noi ha un suo stile di scrittura, in generale, che si riflette nel prendere note ed appunti. Io consiglio in ogni caso di sfruttare abbreviazioni note (es. ‘à’ usato per sostituire la parola ‘implica’) ed anche personali (inventate da noi) per velocizzarsi. C’è chi è talmente rapido da riuscire a trascrivere ogni parola del docente. Altri invece fanno una selezione di cosa mettere negli appunti mentre ascoltano.
Molti studenti cercano di riprodurre schemi e grafici nei loro appunti, magari aggiungendo dei commenti. Quando gli insegnati scrivevamo e disegnavano alla lavagna era facile tenere il passo. Ad oggi con le slides (diapositive) proiettate non si riesce. Meglio in questo caso scrivere un breve riferimento tipo “schema fotosintesi, slide 5, commento: avviene solo alla luce del sole)”.
È molto importante indicare argomento e data della lezione in alto sulla prima pagina di appunti, così da poter cercare in fretta per argomenti o date durante il ripasso.
Esistono alcuni stili o tecniche per prendere appunti diciamo ‘predefinite’. Il più famoso è senz’altro il metodo Cornell.
Metodo più efficace: Cornell?
Il Dr. Walter Pauk, docente della Cornell University (New York), inventò questo metodo di prendere appunti circa 80 anni fa. Da molti è indicato come il metodo più efficiente di prendere appunti. In particolare esperti di insegnamento ed apprendimento lo descrivono come un metodo di prendere appunti attivo, che richiede uno sforzo di concentrazione superiore. Questo ha un beneficio, in quanto aumenta la percentuale di contenuti trattenuti dal nostro cervello già al primo ascolto/lettura.
Dedicherò un articolo a sé a questo metodo, che merita di essere visto nel dettaglio. Riassumendo, è previsto di dividere la pagina degli appunti in tre parti (sempre con data e argomento in alto), come nella figura qui sotto.
È evidente che questo tipo di pagina di appunti da tantissime informazioni in poco spazio ed è eccellente per il ripasso. Guardate, per esempio, come le parole chiave possono essere usate per ripetere l’argomento senza guardare il resto delle note nel ripasso finale.
Critica al metodo Cornell
Permettersi di fare una critica al metodo considerato migliore da tantissimi grandi esperti di pedagogia è quasi un azzardo. A me è sempre sembrato che questo metodo funzioni molto bene per chi ha una mentalità tecnica e durante le prime ore di corsi nella giornata.
Tuttavia, chi è più portato a scrivere appunti in maniera fluida, meno tecnica potrebbe trovarlo difficile. Inoltre mi chiedo, considerato quanto sforzo richiede per ogni pagina, dopo alcune ore di corsi si riesce ancora ad attuarlo bene?
In definitiva la domanda è: questo metodo è inclusivo? Chi ha delle disabilità di apprendimento (dislessia, disgrafia) potrebbe usarlo?
Il mio sistema
Il sistema di prendere appunti (e note) che suggerisco ai miei tutees è, innanzitutto, disegnato su misura per ognuno.
Considero sempre il loro personale stile di apprendimento (ne parlo qui: https://giuliosolferino.com/intelligenza-e-stile-di-apprendimento/). Poi facciamo alcune prove. Gli presento due brevi lezioni (3-4 slides) con spiegazione di 15-20 minuti. A questo punto chiedo loro di provare a prendere appunti in modo schematico-tecnico, oppure fluido (con testo a corpo continuo), per l’una o l’altra lezione. Con alcune semplici domande verifico se hanno appreso di più con l’uno a l’altro metodo. Chiedo anche quale delle due tecniche li ha fatti stancare di meno. Naturalmente si possono anche prendere appunti in modo ‘ibrido’. Per esempio scrivere dei capoversi di testo per le parti discorsive della lezione, seguite da note schematiche per le parti più nozionistiche.
Per fare da soli un test potreste scaricare delle lezioni di un argomento didattico dalla rete con audio correlato (o dei video). Provate poi a prendere appunti secondo il metodo Cornell, in modo schematico, in modo fluido e cercate di capire quale è più adatto a voi.
Non scordate mai di mettere un titolo ad ogni ‘lezione’ per cui prendete appunti, ed una data. Create un indice degli appunti, quindi mette anche un numero di pagina sugli appunti. Questo vi permetterà di ritrovare un argomento in pochi secondi anche se avete decine di pagine di appunti. Se i vostri appunti contengono qualche schema/diagramma/disegno di fondamentale importanza, segnatelo nell’indice, col numero di pagina a cui trovarli.
Appunti durante lo studio?
Ne ho già parlato in altri articoli. Non solo è utile prendere appunti a lezione (anzi fondamentale per l’apprendimento), ma anche mentre studiate. Idee, soluzioni, domande, collegamenti che vengono in mente mentre studiate non vanno mai persi. Prendete nota, anche in modo schematico, ed usatele. Tenete vicino un block notes, un tablet o anche lo smartphone (per registrate un audio, se non avete altro metodo).
Dagli appunti agli schemi di ripasso
Gli schemi di ripasso diventano critici quando si affronta un esame universitario, la maturità, e quando si ripassano alcuni argomenti prima dell’inizio di un nuovo corso. Il metodo migliore per creare degli schemi riassuntivi di un argomento, di un capitolo, di un libro di testo è partire dalle vostre note personali, ovvero appunti di lezione e di studio.
Seguite il mio blog per non perdervi gli articoli in prossima uscita “Schemi di ripasso. Cosa sono, come si usano” e “Il Metodo Cornell – appunti professionali”.
Citazioni:
Gardner H. (1983; 1993) Stati d’animo: la teoria delle intelligenze multiple, Editore: Basic Books, New York.
Per approfondire questo ed altri argomenti o per discutere di study coaching:
Consulenza 1:1 – https://giuliosolferino.com/book-an-appointment/