Lavorare o studiare all’estero – Emigrare – PARTE 2

Nella prima parte di questo articolo ho parlato di pro e contro di emigrare all’estero, come scegliere il paese dove spostarsi e come cercare lavoro o trovare un corso di studio.

Parte 1: https://giuliosolferino.com/lavorare-o-studiare-allestero-il-punto-di-vista-del-mentore/

In questa seconda parte voglio trattare l’argomento ‘trasferirsi fuori dall’Italia’. Partirò parlandovi di alcuni errori che ho fatto quando ho lasciato l’Italia la prima volta. Poi vedremo assieme quali sono i passi giusti da fare per iniziare alla grande la vostra esperienza di studio o lavoro all’estero.

Cosa ho sbagliato

Avevo 25 anni, ero laureato da poco a stavo per iniziare il dottorato di ricerca a Zurigo. Attenzione perché io facevo il pendolare per gli studi universitari, quindi non mi ero mai trasferito. Tantomeno non avevo mai vissuto lontano dalla famiglia o all’estero.

Senza dilungarmi troppo sulle peripezie di trasferirsi in una città dove parlavano tedesco, che io non conoscevo, direi che gli errori che ho pagato sono questi: non aver cercato contatti a Zurigo prima di partire, non aver studiato ‘il mercato’ degli affitti in città, non aver pensato a quanto spesso sarei tornato in Italia.

Le ricadute di questi errori sono state pesanti. Ho passato quasi tre mesi a cercare un appartamento ed ho faticato a trovare qualcuno che mi desse buoni consigli. Come se ciò non bastasse, ho fatto un viaggio da incubo. Mi sono trascinato dietro tre pesantissime valigie, quando dopo 4 settimane ero già di rientro in Italia per una breve visita.

Detto ciò vediamo ora un passo alla volta come evitare questi ed altri problemi.

Fare la valigia per andare a vivere all’estero

Per essere sicuri di non dimenticare nulla di importante e non portarsi dietro 100 kg di valigie è utile fare una lista. Per fare la lista vi consiglio di porvi queste domande.

Quanto starò via?

Se sto per emigrare oltreoceano è probabile che non tornerò per mesi, magari un anno. Mi servono abiti per tutte le stagioni, varie paia di scarpe, oppure creme da sole, occhiali scuri. Mi servono molti cambi. Non è fattibile rindossare sempre le stesse 2-3 t-shirt o due paia di pantaloni. Non dimenticate un buon numero di ricambi di biancheria.

Se invece mi trasferisco ‘vicino’ (es. Germania, Inghilterra, Spagna, Norvegia). Basta una valigia per qualche settimana, massimo due mesi. Poi dovrebbe essere possibile rientrare a recuperare un’altra valigia. A meno che il contratto preveda che debba rimanere in sito per i primi mesi.

Che stagione è?

Se sto emigrando verso l’emisfero sud le stagioni sono speculari. Ovvero, gennaio in Sud Africa è caldissimo! Portiamo vestiti adeguati. Per altro, dipende anche dalla posizione geografica. Se emigro in inverno verso la Louisiana (USA), farà comunque piuttosto caldo. Se invece viaggio in agosto verso Edmonton (Canada) potrebbe persino gelare al mattino!

Devo organizzare un cargo / spedizione?

Se dovete trasferirvi a rimanere molto a lungo (contratto pluriennale) vale la pena di considerare una spedizione a mezzo corriere. Se usate un metodo di trasporto ‘lento’ (via terra e/o acqua) vi stupirete di quanto costi (relativamente) poco spedire anche 100-200 kg. Io mi sono fatto spedire 250 kg di rocce dall’Inghilterra per meno di 400€.

Che / quanti farmaci devo portare?

Partiamo dal presupposto che taluni sono in vendita ovunque (antistaminici, ibuprofene, paracetamolo, aspirina). Tuttavia se avete bisogno di farmaci molto specifici oppure farmaci con ricetta dovete considerarlo. Sappiate che spesso anche all’estero serve una prescrizione e che potrebbero passare molti giorni prima che troviate un medico di base. L’ideale è farsi fare una ricetta per multiple confezioni e portare con sé quanto più possibile nei limiti di legge. Attenzione perché certi farmaci che troviamo da noi sono illegali in alcuni paesi, oppure c’è un massimale di quanto se ne può portare oltreconfine.

Considerazioni importanti prima di andare a vivere all’estero

Trasferimento fondi?

Quando arriviamo a destinazione, in un paese straniero, è probabile che avremo molte spese da fare nei primi mesi. Per esempio: pagare un affitto (anticipato?), pagare il deposito, acquistare dei mobili, etc. Tuttavia, prima di incassare lo stipendio passa un mese (come minimo) e non è detto che anche due mesi di stipendio bastino per queste spese. Il mio suggerimento è di aprire il prima possibile un conto in banca. Potrebbero servire delle credenziali (lettera dal datore di lavoro, referenze, copia del contratto). A questo punto, determinate con cura quanto vi serve e fate un bonifico internazionale verso il vostro conto estero (si può fare online). Attenzione possono volerci diversi giorni per avere i fondi, quindi una carta di credito o debito accettata nel paese dove ci siamo trasferiti è molto utile.

Se siete studenti, dovreste avere un’accomodazione organizzata dall’università o college, prima ancora di partire. Ciò non toglie che quasi sempre è richiesto un deposito e/o 1-2 mesi di anticipo sull’affitto. Fate bene i vostri conti.

Mi serve una sistemazione temporanea?

Le prime settimane in un paese estero sono colme di obblighi burocratici e di lavoro (o studio). Senza documenti di previdenza sociale (per esempio il National Insurance Number britannico) a volte non è possibile siglare un contratto di affitto. Fa molto comodo in questi casi avere una sistemazione temporanea. Io rimasi per tre mesi in una casa studenti a Zurigo all’inizio del mio dottorato. Anni dopo, quando mi sono trasferito in Inghilterra, ho soggiornato per 5 settimane in una casa condivisa. Grazie a ciò ho potuto valutare con calma numerosi appartamenti fino a trovare una sistemazione ideale e non troppo cara.

Concludo qui questa seconda parte del tema ‘emigrare’. Nella terza ed ultima parte parleremo di altri accorgimenti utili al momento di trasferirsi ed anche di come vivere all’estero con serenità ed immergendosi nella cultura locale.

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